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Selezione Provinciale Maschile – Dal 2011 al 2017

Dopo sei splendidi anni alla guida della Selezione Provinciale maschile di Bologna, ho concluso la mia attività e ho deciso di pubblicare un articolo che illustri tutto il lavoro che abbiamo svolto in queste stagioni, nella speranza che possa essere uno spunto utile anche ad altri. L’articolo prende come traccia l’attività programmata e poi svolta nella stagione 2015/2016, riproposta in parte in quella 2016/2017 e in generale frutto di anni di aggiunte, cambiamenti e migliorie che abbiamo cercato di apportare per valorizzare sempre di più il territorio. 

L’attività è organizzata su 4 macro-aree:

  • Selezione Provinciale (annata U15);
  • Pre-Selezione Provinciale e Tavole Rotonde Tecniche (atleti U15/U14, allenatori dei club);
  • Promozione (U13);
  • Team Bologna (U13).

L’immagine sottostante riassume gli obiettivi salienti di ogni attività. Questi saranno oggetto di approfondimento nell’articolo.

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Considerazioni sull’allenamento Under 16 Maschile

A circa un anno di distanza dal precedente lavoro sull’U14 maschile, sono oggi a proporre il “sequel” di quel documento, incentrato questa volta sulla categoria Under 16 maschile. Come nell’altro caso, si tratta di una serie di considerazioni e appunti accumulati in un anno con la squadra che ho allenato a Modena.

Di seguito il link per il download in due versioni (una più adatta alla stampa, una più indicata per la visualizzazione su PC/Tablet) e la descrizione di tutte le parti del documento.

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Introduzione: Under 16 maschile

L’anno scorso, dopo il mio primo anno alla guida di un gruppo Under 14, ho pensato di raccogliere idee, congetture, metodologie ed esercizi utilizzati durante la stagione, per comporre un documento – schematico e il più possibile pratico – che potesse essere per me una relazione e per chiunque fosse interessato uno spunto per il proprio lavoro.

Quest’anno ho invece lavorato con un gruppo Under 16, sempre maschile, formato in gran parte dai “miei vecchi U14”, più qualche inserimento. Vista la personale soddisfazione del lavoro pubblicato la scorsa stagione, quest’anno ho deciso di iniziare fin da subito a predisporre il materiale per una relazione finale sotto forma di diapositive: il risultato è questo documento.

Il vantaggio di partire da subito con l’idea di una relazione finale è che, così facendo, questo documento non riporta stralci, spezzoni o riadattamenti del lavoro di quest’anno…riporta proprio il lavoro stesso! L’unica variazione fatta, naturalmente, è stata quella di eliminare alcune informazioni “riservate”, ossia specifiche dei ragazzi che ho allenato.

Come per l’altro documento, questo elaborato non potrà essere completo, non potrà contenere verità assolute, non potrà essere sempre chiaro ed esaustivo: l’obiettivo è che, semplicemente, sia qualcosa.

Contesto

  • Contesto di lavoro
  • Il problema più grosso

Atleti

  • Tipologie di atleti
  • La ricerca del talento
  • Tipologie di talento secondo il CQN

Programmazione

  • Scopi delle programmazioni: gerarchia delle programmazioni
  • Programmazione annuale
  • Programmazione dei macro-cicli
  • Programmazione dei meso-cicli
  • Programmazione settimanale
  • Programmazione delle singole sedute

Programmazione annuale

  • Obiettivi
  • Programmazione degli obiettivi annuali
  • Programmazione dei contenuti: macro-obiettivi, micro-obiettivi e loro importanza
  • Programmazione delle pre-condizioni
  • Programmazione dei tempi

Programmazione dei macro-cicli

  • La fase di introduzione
  • La fase preparatoria
  • Le tre fasi agonistiche
  • La fase transitoria

Programmazione dei meso-cicli

  • Struttura tipica di un meso-ciclo: obiettivi e legame con gli obiettivi della programmazione annuale
  • Struttura della “settimana tipo”

Programmazione settimanale

  • Obiettivi

Programmazione e costruzione della seduta di allenamento

  • Analisi dei vincoli di programmazione
  • Definizione degli obiettivi della seduta
  • Parte di attivazione motoria
  • Parte di attivazione fisico-tecnica
  • Parte tecnica principale
  • Attacco
  • Parte situazionale
  • Defaticamento
  • Strutture differenti
  • Variabilità delle programmazioni

Obiettivi del Direttore Tecnico

  • La figura del Direttore Tecnico
  • Come fare in assenza di un Direttore Tecnico?
  • Obiettivi del Direttore Tecnico

Obiettivi tecnici

  • Obiettivi assoluti
  • Percorso di alzata per alzatori e alzata per tutti
  • Battuta-Ricezione in tutti i modi
  • Altezza e potenza del colpo d’attacco lungo rincorsa
  • Costruzione di 2 tempi per l’attacco
  • Correlazione con il “prima” e con il “dopo”
  • Direzionamento del colpo d’attacco
  • Percorso didattico sul muro
  • Difesa
  • Obiettivi per U14

Programmazione fisica

  • Fasi sensibili
  • Priorità per le singole capacità condizionali
  • Struttura settimanale classica
  • Sovraccarichi (cenni)

Periodo introduttivo

  • Obiettivi
  • Struttura settimanale
  • Dettagli sedute (18 sedute)

Periodo preparatorio

  • Schema tipo settimanale
  • Obiettivi settimanali per fondamentale

Obiettivi individuali

  • Definizione

Modelli tecnici – Palleggio

  • Palleggio frontale d’alzata (focus: azione elastica delle mani)
  • Palleggio d’alzata rovesciato
  • Priorità per gli alzatori
  • Palleggio in sospensione e in salto
  • Gestione palloni sulla rete
  • Compiti delle dita nel palleggio
  • Gestione traiettorie
  • Personalità

Modelli tecnici – Bagher

  • Bagher d’appoggio frontale
  • Bagher d’appoggio obliquo
  • Bagher laterale di ricezione
  • Intervento su palla corta
  • Palleggio d’appoggio
  • Ricezione
  • Preparazione della ricezione
  • “Scuola di ricezione”
  • Ricezione servizi salto spin

Modelli tecnici – Attacco

  • Rincorsa d’attacco
  • Braccio d’attacco
  • Punto di impatto
  • Attacco di secondo tempo
  • Attacco di palla Super esterna (focus: tempi della Super)
  • Attacco di palla Alta esterna
  • Attacco di palla Tre

Modelli tecnici – Battuta

  • Battuta float
  • Battuta salto float
  • Battuta salto spin
  • Direzionamento battuta

Modelli tecnici – Muro

  • Muro sul posto
  • Muro dopo traslocazione
  • Muro di gruppo

Modelli tecnici – Difesa

  • Tipologie di difesa
  • Zone obiettivo
  • Considerazioni varie
  • Posture
  • Contenimenti
  • Fasce di intervento
  • Difesa nella figura
  • Difesa acrobatica laterale
  • Difesa acrobatica frontale

Modello tattico di riferimento – Introduzione

  • Obiettivi
  • Sviluppo tecnico e tattico
  • Flusso di gioco

Modello tattico di riferimento – Fase Cambio Palla

  • Analisi rotazioni
  • Sistema 6-2 e dettaglio schemi di ricezione (P1, P6, P5 e varianti)
  • Sistema 5-1 e dettaglio schemi di ricezione
  • Rotazioni: principi generali
  • Adattamento sulla zona di servizio
  • Larghezza dei ricevitori
  • Distanza da rete e intervento prioritario
  • Valutazione della traiettoria
  • Classificazione battitori (a priori e a posteriori)
  • Eccezioni in ricezione
  • Alzata
  • Chiamate per l’attacco (schemi d’attacco)
  • Base del centrale
  • Distribuzione con ricezione lungo la rete
  • Gioco a rete stretta e in combinazione
  • Scelte di distribuzione: criteri ed evidenze
  • Tipi di alzata
  • Tattica individuale del colpo d’attacco
  • Eccezioni in attacco

Modello tattico di riferimento – Fase Break Point

  • Analisi rotazione avversaria
  • Rischi al servizio
  • Schemi collettivi al servizio
  • Schemi collettivi muro-difesa
  • Posizioni d’attesa base
  • Cronologia minacce
  • Eccezioni in attesa
  • Classificazione attaccanti
  • Obiettivo difesa
  • Le chiamate di muro
  • Sistemi muro-difesa 2-1-3, 2-0-4
  • Sistemi muro-difesa contro attacco dal centro e lungo la rete
  • Analisi ricezione avversaria
  • Eccezioni a muro
  • Free ball
  • No-Muro
  • Fase di difesa ed eccezioni
  • Keypoint tecnici: Muro e Difesa
  • Organizzazione contrattacco
  • Ricostruzione
  • Sistema di copertura
  • Copertura minima a doppia L
  • Copertura estesa ad archi di circonferenza
  • Tecnica e tattica individuale di copertura
  • Riassunto responsabilità
  • La nostra filosofia di gioco

Metodologia

  • Principi
  • Scala di priorità
  • Gestione allenamenti
  • Fogli presenze e rendimenti
  • Lavoro a stazioni
  • Allenamento dei fondamentali: caratteristiche e problematiche
  • Strategie di rilevazione e correzione degli errori tecnici e tattici
  • L’errore grave
  • Riunione pre-gara
  • Riscaldamento pre-gara
  • Gestione time-out
  • Studio dell’avversario

Analisi statistica

  • Analisi dei punti
  • Analisi delle situazioni
  • Modello Trofeo delle Province Bologna Maschile, 2011/2012

Gestione del gruppo

  • Il ruolo dell’allenatore
  • La costruzione della squadra
  • Il capitano
  • La doccia
  • Politiche di turn over
  • Politiche titolari e riserve
  • Rapporto con i genitori
  • Rapporto con i dirigenti
  • Regole generali di squadra
  • Regole per i collegiali

Eserciziario

  • Esercitazioni per il riscaldamento
  • Esercitazioni per il riscaldamento tecnico e la tecnica di base
  • Esercitazioni per gli alzatori (focus: intensivo alzatore)
  • Esercitazioni per battuta e ricezione
  • Esercitazioni per l’attacco
  • Esercitazioni per il muro
  • Esercitazioni per la difesa
  • Verso il sintetico
  • Esercitazioni globali
  • Esempi di schede fisiche

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Considerazioni sull’allenamento Under14 Maschile, parte 1: Organizzazione e Metodologia

Questa serie di articoli è una specie di “diario di bordo” dei miei pensieri, programmi, problemi, possibili soluzioni di quest’anno (2010/2011) da allenatore di un gruppo Under 14 maschile a Modena. Per me è stato il primo anno da allenatore di questa categoria, così ho avuto occasione di ragionare su molti aspetti per me nuovi e molto stimolanti. Cercherò in questi articoli di proporre tutti i temi che ho affrontato e i modi di lavorare che ho adottato in palestra. per poter avere consigli e pareri da chi ha più esperienza di me in questo campo. In questo primo articolo parlo di metodologia e organizzazione della stagione, nei prossimi parlerò più nel dettaglio di programmazione, contenuti tecnici ed esercizi maggiormente utilizzati.

[important]Per un documento completo di fine stagione sulla programmazione U14, si rimanda all’apposito articolo completo.[/important]

Introduzione

Il gruppo preso in considerazione è un gruppo di atleti, 16 per la precisione (dopo un periodo di “aggiunte iniziali”), abbastanza equamente divisi tra primo e ultimo anno di Under 14.  La maggior parte di loro ha una anzianità di gioco superiore ai 5-6 anni (partendo dal miniVolley): sembra un dato trascurabile, ma mi sono reso ben presto conto di come di fatto non lo sia per niente! Io ero convinto, infatti, che in Under 14 l’obiettivo principale dell’allenamento fosse più che altro un insegnamento tecnico, ma è evidente che in giocatori di anzianità di gioco così elevata esistono già alcuni automatismi (purtroppo molto spesso errati) e quindi il processo è già di alta correzione, piuttosto che di insegnamento da zero.

Il gruppo partiva da una base tecnica piuttosto scarsa, con 6-7 giocatori di discreta qualità e gli altri più indietro. In generale, tutti partivano con dei grossi limiti fisici, soprattutto in altezza. A questo livello, chiaramente, questo implica alcune conseguenze, di cui si discuterà in seguito, sulle programmazioni tecniche e sugli obiettivi agonistici raggiungibili. Ritengo comunque che a questa età, soprattutto per i maschi, ogni previsione sullo sviluppo sia un po’ azzardata, e ci si possa limitare solo a fare delle ipotesi basandosi su alcuni segni del corpo (ad esempio, i peli sulle gambe) e sull’altezza dei genitori.

Altri paragrafi

  • Volume di allenamento e di gara
  • Tipologia di attività
  • Scala di priorità
  • Rapporto allenatore – atleti
  • Costruzione di una squadra
  • Rapporto con i genitori
  • Metodologia di allenamento
  • Gestione gara

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L’allenamento dell’allenatore

CoachGrazie ad alcuni esercizi che ho visto sul VCS e ad un piccolo scambio di battute sulla TagBoard, mi sono trovato a meditare sul’aspetto dell’allenamento dell’allenatore. Mi sono posto alcuni interrogativi su quali siano le capacità tecniche che un buon allenatore deve possedere. Penso che l’imprescindibilità di alcune caratteristiche tecniche sia indiscutibile: a qualsiasi livello, non è possibile pensare di allenare in modo sufficientemente efficace senza avere il controllo diretto e completo di alcune esercitazioni. Ad esempio, spesso, per dare ritmo, è necessario lavorare in fasi analitiche con lanci dell’allenatore, che, in questo modo, può modulare ritmo, intensità, difficoltà, per ogni singolo giocatore. Tuttavia, per poter perseguire questo “sogno”, è necessario possedere alcune capacità, di cui in seguito parleremo.

Anzitutto, ragioniamo sugli obiettivi:

  • Poter allenare
  • Poter garantire tante ripetizioni in poco tempo
  • Necessitare di riscaldamento limitato o nullo
  • Garantire la propria incolumità fisica

Entrando nello specifico, ci sono almeno queste capacità che un allenatore dovrebbe possedere:

  • Lancio a due mani da sotto
  • Servizio dal basso
  • Piazzata da terra
  • Servizio floating
  • Attacco da terra
  • Colpo d’attacco senza salto
  • Colpo di pallonetto senza salto

Proverò, di seguito, a dire due parole su ciascuna capacità tecnica.

Lanci a due mani da sotto

Sono fondamentali, a mio avviso, per l’allenamento dell’attacco a livello giovanile. Dobbiamo poter garantire elevata precisione in profondità e lunghezza. In altre parole, la palla deve cadere proprio nel punto giusto. Ma c’è un altro aspetto da tenere presente, ossia l’altezza. E’ infatti necessario poter garantire, per ogni tipo di zona (4, 3, 2) lanci di tre differenti tipologie:

  • Lancio alto (oltre 3 metri sopra la rete) per allenare il terzo tempo ed il contrattacco
  • Lancio di secondo tempo, utilizzato per le esercitazioni analitiche di attacco in cui non si vuole focalizzare l’attenzione sul tempo di rincorsa
  • Lancio di primo tempo, utilizzato nelle prime fasi dell’apprendimento per limitare le componenti di valutazione della palla al giocatore

Il lancio alto, inoltre, richiede di poter essere preciso od impreciso, di partire da diverse parti del campo e così via. Ad ogni modo, già possedere la capacità di eseguire lanci alti da sotto la rete, è un buon passo avanti.

Per allenarsi in questo, senza avere a disposizione troppi strumenti, sono sufficienti il canestro del basket e due cesti di palloni. Il primo si posiziona sotto il canestro, il secondo vicino all’allenatore. Posizioniamoci quindi a distanze “ragionevoli” ed iniziamo ad effettuare dei lanci, valutandoci di volta in volta e prefiggendoci obiettivi, a seconda di quale livello alleniamo. Ad esempio, potrebbe essere sensato considerare l’errore in profondità molto più grave di quello in lunghezza, perché aggiunge una componente tecnica non indifferente all’attacco. Ove possibile, chiaramente, si può sostituire il canestro con un canestro mobile posto direttamente sotto rete e il cesto sotto il canestro con un assistente (il vice allenatore?).

Un aspetto che consiglio di non sottovalutare è la possibile differenza di precisione nei lanci verso destra o verso sinistra. Io, ad esempio, ho notato che lancio molto meglio in Zona 2, che in Zona 4. Questo è un aspetto da gestire e non sottovalutare, poiché l’allenamento dell’attacco non può prescindere da nostre limitazioni.

Servizio dal basso

Così come il lancio da sotto è il fondamentale necessario per l’allenamento dell’attacco, il servizio dal basso è quello utilizzato per l’allenamento delle fasi di giocata e rigiocata, di appoggio, di ricezione, di ricostruzione. Dobbiamo essere in grado di direzionare il servizio da sotto in ogni zona (quanto meno, nelle tre fasce laterali e con una buona modularità di lunghezza), sia come servizio teso, che come servizio molto a parabola. Personalmente, utilizzo tantissimo il servizio dal basso in sostituzione del servizio in gara, per aumentare il ritmo di gioco ed eliminare da alcune fasi globali alcune variabili (il servizio ne introduce troppe).

L’esecuzione tecnica può essere differente ed adattabile, anche se di norma vedo colpi con la spalle bloccata e colpi gestiti solo con l’azione dell’avambraccio mediante rotazione del gomito. Il colpo è di norma effettuato con il pugno chiuso, per favorire il controllo della palla e la possibilità di modulare meglio i colpi.

Nei primi tempi di allenamento, io non ero assolutamente in grado di servire dal basso. Venendo dalla pallavolo giocata, infatti, avevo abbandonato il servizio dal basso ai tempi dell’U13. Penso che questo sia stato un problema anche di tanti altri allenatori, all’inizio. Ad ogni modo, sostituire il servizio da sotto con un lancio da sotto non è, in alcuni casi, da considerarsi come un fatto negativo. L’unico vantaggio del servizio, in alcuni casi è, a mio avviso, un maggior controllo delle traiettorie lunghe. Per allenarsi non resta che iniziare contro la parete, poi su distante brevi da rete e allontanandosi via via dalla stessa.

Aspetto importante è il punto di partenza del servizio. In generale, credo serva poter saper battere da dentro il campo (fasi di allenamento analitico o sintetico), ma anche da fuori, da ambedue i lati (fasi di gioco). Infine, può essere necessario anche saper battere da fondo campo, senza perdere eccessivamente in precisione.

Piazzata da terra

Entra in gioco nell’allenamento delle fasi di rigiocata e, in particolare, quando si vuol far partire un’azione da una difesa. Infatti, allenare la difesa partendo dall’attacco, specie con squadre giovani, è un sogno molto spesso irrealizzabile. Ci sono troppe variabili d’errore e, molto spesso, i palloni toccati sono troppo pochi. In fasi di gioco è necessario poter attaccare palloni di media potenza addosso o vicino ai giocatori, per poterli allenare ad una semplice difesa.

Dal punto di vista tecnico, spesso si tende a limitare l’utilizzo della spalla, in questi colpi, a favore di un colpo più basso e gestito con il movimento del polso.

Anche in questo caso, attenzione alla simmetria del colpo, alla possibilità di direzionare il colpo su tutte le zone (quanto meno, quelle direttamente frontali o leggermente laterali), alla necessità di rendere il colpo impegnativo ma non impossibile (e quindi cura delle traiettorie e dei punti di caduta del pallone) e, ove possibile, anche alla necessità di vedere, in visione periferica, i posizionamenti dei giocatori in difesa.

Servizio floating

Molto spesso è necessario disporre di un servizio floating sufficientemente “flottante” e decisamente poco falloso, per dare continuità agli esercizi di ricezione.

Altri colpi d’attacco

Oltre al colpo piazzato, è necessario, per allenare analiticamente la difesa, disporre di colpi d’attacco forti, con braccio alto e veloce, con pallonetti e finte. Questi colpi devono poter essere eseguiti sia da terra che da sopra plinti o tavoli. Sarebbe importante saper gestire sia i colpi forti dritti (con discreta precisione), che quelli più lenti ed angolati (movimenti in intrarotazione ed extrarotazione).

L’ultima osservazione, in fase di auto-allenamento, è che, al contrario di quanto richiediamo ai nostri giocatori giovani, a noi non interessa la tecnica di esecuzione, ma solo l’effetto. I colpi d’attacco devono essere alti, direzionabili e modulabili in forza, senza poi particolare attenzione alla tecnica esecutiva (lancio, caricamento e così via).

Riguardo al riscaldamento, in linea di principio i lanci, i servizi da sotto e le piazzate non dovrebbero richiedere un riscaldamento eccessivo. Al contrario, credo sia bene non “avventurarsi” in lavori troppo traumatici per la spalla (servizio, attacco) senza un adeguato riscaldamento a priori, specie se il numero di ripetizioni che andremo ad eseguire sarà elevato ed in tempi ridotti.

Buon autoallenamento a tutti.

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