Il periodo transitorio nelle giovanili

Periodo TransitorioIl periodo transitorio è, per definizione, quello che separa la conclusione del campionato da quella effettiva degli allenamenti. Ci sono squadre che, banalmente, non svolgono alcun lavoro in questo periodo, altre che, invece, si dedicano con meticolosità e dedizione al lavoro.

In realtà il periodo transitorio, se utilizzato nella maniera corretta, può rivelarsi particolarmente utile: non avendo più l’ansia della prestazione (e, magari, l’importante obiettivo preposto), infatti, si ha tutta la tranquillità e la serenità per concentrarsi su alcuni aspetti che durante l’anno sono stati trascurati.

Si può parlare di carenze tecniche individuali, ma anche di incrementi strategici (per semplificare il lavoro l’anno successivo), oppure anche di fisico. Senza trascurare che, per la maggioranza delle squadre, il periodo transitorio sancisce anche l’inizio del mercato, ovvero dei giocatori in prova.

Parlando di giovanili, dobbiamo tenere presenti alcuni aspetti:

  • Molti ragazzi non hanno più voglia di faticare, essendo terminati i veri stimoli (le gare)
  • Abbiamo l’opportunità di lavorare molto scrupolosamente sulla tecnica individuale

Già da subito notiamo un’evidente contraddizione. La necessità dell’allenatore è quella di lavorare molto sull’analitico e sul sintetico, la necessità del giocatore è quella di non avere frustrazioni e giocare molto, se viene in palestra. A tutto questo va aggiunto quello che, a mio avviso, è uno degli aspetti cruciali del periodo di transizione: l’aspetto fisico. Il periodo di transizione, dal punto di vista fisico, può avere diversi obiettivi:

  • Incrementi muscolari di diverso tipo
  • Correzione di alcuni problemi posturali
  • Lavoro specifico sui traumi avuti durante l’anno
  • Prevenzione personalizzata
  • Apprendimento della tecnica di alcuni esercizi fisici

L’ultimo punto, in particolare, parlando di giovanili, può essere molto interessante: pensare di dedicare un po’ di tempo al fisico, insegnando la tecnica esecutiva di alcuni esercizi con sovraccarico (attività che, se eseguita con moderazione e senza eccessi piace agli atleti), potrebbe anche portare il vantaggio di partire con basi migliori per un lavoro mirato di preparazione fisica nella stagione successiva.

Ritornando all’aspetto tecnico, è chiaro che è compito dell’allenatore stabilire un programma che possa anche attirare i ragazzi verso la palestra, anche nei mesi di Maggio e, a volte, di Giugno. Per non eccedere in casi e casi, parlerò banalmente delle scelte che ho fatto io quest’anno, con il mio gruppo Under 18 maschile.

Anzitutto, abbiamo deciso di continuare a svolgere 3 allenamenti settimanali da 2 ore (salvo casi eccezionali), seppur a ranghi ridotti (le palestre sono già pagate anche per maggio), mentre, presumibilmente, da Giugno non riusciremo più ad allenarci, salvo 3-4 volte entro le prime due settimane. Ad ogni modo, ho focalizzato il lavoro seguendo questi principi:

  1. Ai ragazzi piacciono essenzialmente due aspetti: l’attacco ed il servizio in salto;
  2. Avendo in gruppo molti U16 (U18 dall’anno prossimo), dobbiamo sistemare due aspetti tecnici che ritengo vitali per questa fascia di età: ricezione e attacco, anche di palla alta (anche se questo sarebbe più un obiettivo da U14, avendo giocatori con poca esperienza alle spalle, il discorso è ancora più che aperto);
  3. Sempre per il discorso dell’aver avuto molti giocatoriU16, ma con campionati di Serie, abbiamo lavorato tutto l’anno con la rete 2.43 metri, con conseguenti “bracci più lenti del dovuto” per passare la rete senza tirare fuori;
  4. Ci sono 2-3 giocatori dell’attuale gruppo U16 che sono maturati molto durante l’anno e che andrebbero inseriti con l’attuale gruppo l’anno prossimo;
  5. I giocatori non hanno mai svolto esercitazioni con sovraccarichi.

A questo punto, ho delineato un programma di massima:

  • Martedì: allenamento specifico sull’attacco forte, con rete 2.35 circa. 30′ di riscaldamento, 60′ di fasi analitico – sintetiche e 30′ di fasi di gioco o globale (numeri permettendo), sempre con punteggi bonus per l’attacco. Attenzione: tutti i giocatori devono attaccare da tutte le zone, in più i centrali continueranno ad allenare il primo tempo.
  • Mercoledì: allenamento specifico su battuta e ricezione. 30′ di riscaldamento, 60′ di fasi analitico – sintetiche (nelle fasi sintetiche si inserisce anche il servizio al salto e si conclude l’azione con l’attacco), 30′ di fasi di gioco o globali.
  • Venerdì: lavoro sull’attacco di palla alta, quindi, in linea di principio, sul contrattacco e la fase break. Quando possibile, più spazio al globale.

A titolo di esempio, in maniera molto schematica e priva di dettagli (per altro, disponibili in forma completa nei miei allenamenti sul VCS), riporto i primi due allenamenti della scorsa settimana.

Martedì 6 maggio 2008

Finalità: attacco
Atleti: 3 palleggiatori, 7 attaccanti
Durata: 2 ore

  • 30′ Riscaldamento fisico e tecnico guidato.
  • 30′ Tecnica specifica – parte 1.
    • Alzatori: alzate di vari palloni su lancio del compagno (alzate sia da terra che in salto).
    • Attaccanti: trasformazione per la rincorsa, attaccando palloni lanciati dall’allenatore (3 palloni di fila, 2 in primo tempo e 1 in secondo, ponendo attenzione sull’esplosività della rincorsa).
  • 30′ Tecnica specifica – parte 2: lavoro a gruppi in attacco da zona 2 e zona 1.
    • Gruppo 1: attacco con alzata degli alzatori di palla mezza dietro sia in prima che in seconda linea.
    • Gruppo 2: trasformazione per il caricamento, 2-3 colpi da terra con gomito alto e subito 1 attacco in secondo tempo su lancio dell’allenatore.
  • 30′ Fase di gioco: due giocatori appoggiano una palla dell’allenatore su tutto il campo e ci sono 3 uscite. d’attacco contro due giocatori a muro esterni (palla in 2, per un giocatore che non era in appoggio, palla in 6, palla in 4). Punteggi singoli e gara tra tutti gli attaccanti.

Mercoledì 7 maggio 2008

Finalità: ricezione
Atleti: 2 palleggiatori, 6 attaccanti
Durata: 95 minuti

  • 30′ Riscaldamento fisico e tecnico guidato.
  • 30′ Ricezione singola su metà campo contro battuta floating da terra: 2 giri di ricezione in zona 5 (battuta da zona 5 poi da zona 1) e 2 giri in zona 1. Gara tra battitore e ricevitore con obiettivi di positività individuali su 10 battute.
  • 45′ Sintetico ricezione e attacco: due giocatori ricevono su 2/3 di campo nelle zone 5/6, il ricevitore di zona 5 attacca anche da zona 4. Un altro giocatore è solo in attacco in zona 2 o in zona 3 (a seconda del giocatore). Servizio libero, ricezione e attacco a discrezione dell’alzatore, segue free ball per l’attacco del secondo giocatore. Errore al servizio comporta Jolly Ball, ossia servizio da terra da non sbagliare.

Ecco, in linea di principio, i criteri che utilizzo per concludere nel modo più felice per tutti questa stagione. C’è da aggiungere che il nostro periodo transitorio è un po’ “forzato”, nel senso che stiamo partecipando ad un piccolo torneo di 4 partite che ci tiene ancora un po’ impegnati nel week-end. Ad ogni modo, il torneo è stato fatto per dare spazio di gioco a tutti, quindi non ci poniamo obiettivi di classifica e, pertanto, possiamo dirci mentalmente già in periodo transitorio.

Riguardo al discorso fisico, avevo già preparato una scheda per l’insegnamento di alcuni esercizi di base, anche se, causa problemi vari della società, ancora non siamo riusciti ad andare in sala pesi. Ad ogni modo, gli esercizi che abbiamo ritenuto importanti sono:

  • Seduta #1
    • Squat a 90° con bilanciere libero
    • Spinte alla panca piana
    • Trazioni al pulley
  • Seduta #2
    • Affondi frontali con manubri
    • Lento avanti con manubri
    • Trazioni alla lat machine

Le modalità di lavoro previste sono: carichi molto bassi (tali da garantire comunque un sovraccarico), 3 serie da 10 ripetizioni per ogni esercizio, attenzione alla tecnica esecutiva, esecuzione lenta e controllata.

Personalmente, mi ritengo abbastanza soddisfatto dagli effetti ottenuti: abbiamo comunque una buona frequenza agli allenamenti, stiamo ottenendo, già in poco tempo, buoni risultati e gli allenamenti non risultano eccessivamente noiosi.

Il periodo di transizione, in conclusione, deve poter soddisfare le esigenze dei giocatori, che hanno voglia di subire stress inferiori rispetto al campionato, ma anche quelle degli allenatori, che hanno necessità di sfruttare appieno il tempo senza gare per concentrarsi sulla tecnica individuale.

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